QUATTRO
NOTTURNI
Quattro notturni si compone di quattro brevi poemetti legati al tempo della notte. Rappresenta la mia produzione poetica degli ultimi tre anni (dal 2000 ad oggi). Viale Mencacci (2000) è un lungo viale che congiunge la stazione di Anzio al centro di Nettuno, ingentilito, fino allingresso di Villa Borghese e ai campi del circolo del tennis, da due bei filari di pini marittimi. Spesso nelle notti destate lo percorrevo a piedi tornando a casa e mi perdevo in fantasticherie. Da ragazzo, ovviamente. I Tre commentari (2000-03) devono il loro carattere frammentario al fatto che, originariamente, i vari brani che li compongono appartenevano alla composizione precedente e che hanno trovato in questa forma la loro definitiva sistemazione. Come spiega il terzo commentario (scritto nella primavera del 2003), sono frammenti di pellicola accelerata, previsioni di come accadrà lingresso nella gran notte. Provengono da ricordi di viaggi a Berlino, a San Pietroburgo, a memorie di percorsi notturni romani, o di altre città tristi. I versi in corsivo risalgono al 1975. |
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Forse non è superfluo specificare che Treni a Bressanone (2001-3) si riferisce al convoglio di ebrei razziati a Roma il 16 ottobre 1943 e diretto ad Auschwitz. Alla stazione di Padova un ferroviere raccolse un biglietto lanciato da uno dei vagoni e lo recapitò allindirizzo sommario che vi era riportato. In una gelida notte di fine febbraio, a Bressanone, mentre aspettavo il treno per Roma, ho pensato a quel convoglio, che nel suo viaggio verso lo sterminio, forse si era fermato anche nella stazione in cui mi trovavo. La malinconia dellattesa e quel pensiero hanno dato origine al poemetto. Le ultime due parti risalgono alla primavera del 2003. Le variazioni sopra La notte è lintervallo sono state scritte pochi giorni prima dessere presentate il 28 novembre 2002 alla libreria Feltrinelli di via del Babuino a Roma. Accompagnava la lettura un brano per violoncello solo scritto da Massimo Nunzi ed eseguito da Benny Penazzi. Derivano da un verso di Michelangelo - La notte è lintervallo, e l dì la luce - tratto dal sonetto incompiuto 257 G Perché sì tardi e perché non più spesso. Filippo Tuena |
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Filippo Tuena è nato a Roma nel 1953. Tra i suoi libri: Lo sguardo della paura (Leonardo 1991), Premio Bagutta Opera Prima; Il volo dell'occasione (Longanesi 1994); Il Diavolo a Milano (Ikonos 1996); Cacciatori di notte (Longanesi 1997); Tutti i sognatori (Fazi 1999) Premio Super Grinzane-Cavour; La grande ombra (Fazi 2001); La passione dellerror mio. Il carteggio di Michelangelo (Fazi 2002). Per il teatro ha scritto Cuori separati (Roma, 1996) e, per la musica di Massimo Nunzi, il libretto de La tempesta (Roma, 2003). |