Il titolo dell’opera, Provenza, implica un viatico romantico, simbo­lico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componi­menti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.

(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)

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Francesca Catarinella con Sussulti dell’anima

Non hai mai saputo
di essere osservata
da chi porta il tuo nome
e forse non solo quello.

Filomena Livrieri con L’incanto della bellezza

Ancor vivi in disparte e immaginoso
sotto un cielo avverso a braccia incrociate,
gli occhi chini, lo sguardo pensieroso
forse torni alle care fole andate.

Gianfranco Ludovici con Dal Colle all’Eremo (2°)

Gelida è la pietra
dove son sepolto
vorrei brandirla,
uscire di nascosto.

Consiglia Napolano con Come un girasole

Pregare è divenire cercatore di sole,
mendicante di cielo.
Pregare è sentire che la tua vita
si muove al ritmo della luce.

Sergio Razzauti con Filomena

E forse per la prima volta nella mia vita
mi sono sentito amato
nel silenzio
questa chiesa è vuota
non stiamo cambiando il mondo
lo stiamo solo replicando.

Orazio Roggiapane con Giorni e giorni di vita

Pestare a piedi nudi la battigia
all’alba, quando ancora tutto dorme,
lasciare dietro a sé le proprie orme,
come un sentiero sulla sabbia grigia