Il titolo dell’opera, Monsoni, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno del Monsoni (venti mutevoli in base alle stagioni, che spirano a volte dal mare a volte da terra) si susseguono, in ordine alfabetico: Emanuela Agostinetti con la raccolta Pot-Pourri; Piero Bonora con Mille mani alzate; Cinthia De Luca con Pleiadi; Ettore Ghiringhelli con Il dire dei luoghi; Franco Picini con Polvere di vita; Letizia Zedde con Kimera.(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)
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Emanuela Agostinetti con Pot-Pourri
A prendere siamo tutti bravi,
nel dare siamo spesso avari.
L'amore è il motore della vita.
La speranza, il sogno, il mito:
amori felici, unici, immortali
che all'anima donino cielo e ali.
Piero Bonora con Mille mani alzate
L'animo è
da emozioni nutrito
che toccano l'abisso
nate dal canto del poeta
da misteriosa esperienza
dalla fluidità dell'esistenza.
Cinthia De Luca con Pleiadi
La battaglia
è la vita
quando nel volto
scalfito dal tempo
in ogni segno
scorgerai
d'esser stato…
Ettore Ghiringhelli con Il dire dei luoghi
riflesse nel mare
l'antica filastrocca
goccia di rabbia
sabbia fra i denti
Franco Picini con Polvere di vita
Resta però l'ordito di questa fitta tela
che imperla tali ricordi e pone il cuore
al loro mezzo, simile a goccia, appeso.
Letizia Zedde con Kimera
Un materno abbraccio eterno
Mentre passeggio a piedi nudi su verdi prati
Placa la mia anima inquieta
Appoggiare l'orecchio sulla calda roccia
Culla il mio spirito smarrito