Il titolo dell’opera, Harmattan, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno di Harmattan (È vento aliseo di Nord-Ovest che soffia dal Sahara trasportando una notevole quantità di polvere rossastra. È tra i venti, che soffiando dal deserto, arrivano fino a Parigi, causandone un innalzamento preoccupante dello smog) si susseguono, in ordine alfabetico: Giancarlo Bozzani con Carne carezze e ruspe di respiri; Lucia Busatto con Fotosintesi dell’iride; Giancarlo Carlini con Tra ieri ed oggi; Maria Curigliano con Immagini; Maria Rita Gentile con Un soffio di respiro; Nunzia Giaimis con La fonte dei sensi.
(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)
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Giancarlo Bozzani con Carne carezze e ruspe di respiri
L’amore chiama odio
quando l’attesa
è tormento
e il tempo
alza le braccia
Lucia Busatto con Fotosintesi dell’iride
Innesco, affiorando
metamorfosi
d’enfasi,
inebriando luna,
rito d’innesto.
Giancarlo Carlini con Tra ieri ed oggi
Nei cieli grigi
si specchia il sereno del nulla
finisce nel nulla tutto ciò che crea.
L’uomo è una foglia caduca.
Maria Curigliano con Immagini
Mentre,
il crepuscolo avanza…
e piovono
gocce di nostalgia.
Maria Rita Gentile con Un soffio di respiro
Hai vinto tu,
maledetta follia
che nel tuo regno oscuro,
l’hai voluto imprigionare.
Nunzia Giaimis con La fonte dei sensi
Poesia è un sorriso
un soffio di vento,
qualsiasi rima
che renda il cuore contento!