Il titolo dell’opera, Curéna, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno di Curéna (nel dialetto utilizzato nell’area orientale dell’Emilia-Romagna indica il Libeccio, vento molto caro alla letturatura, presente nella rosa dei venti classica, che sorge nell’isola di Zante) si susseguono, in ordine alfabetico: Daniele Berto con Cuspidi; Federica Cabras con Un foglio è l’universo; Angela De Franco con 15... 25... Gli anni ribelli; Mariateresa Ranaldo con Il volto dell’anima; Maurizio Ranghino con Una delicata brezza di vento; Tiziana Sotera con La Genziana.(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)
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Daniele Berto con Cuspidi
Piccono le parole
in fondo a me stesso,
quel che trovo
non lo cerco.
Federica Cabras con Un foglio è l’universo
È quasi l’alba
non mi rimane che uno sprazzo di sonno
qui, tra le braccia spietate
di un nuovo giorno…
Angela De Franco con 15... 25... Gli anni ribelli
Cogli quell’attimo di stupore,
quel mio momento di abbandono
per convincermi che il grido
del gabbiano errante sulle onde
è un messaggio di gioia.
Mariateresa Ranaldo con Il volto dell’anima
Ho scritto il tuo nome tra i labirinti del cuore,
ne ho dipinto la melodia,
poi con il soffio dell’amore l’ho racchiuso
nella bellezza della mia anima.
Maurizio Ranghino con Una delicata brezza di vento
Domani sarà un altro giorno
all’insegna di un sorriso
che ti porterà a scordare
quelle nuvole basse e grigie
che ti hanno tanto angosciato.
Tiziana Sotera con La Genziana
Mai riusciranno ad uccidere
quell’essenza Divina che aleggia nell’aria
come una brezza che accarezza
senza sosta coloro che nel petto
portano rispetto.