Il titolo dell’opera, Argeste, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno del Argeste (vento del mediterraneo, punto di tramonto del sole in estate, vento che nella ripartizione classica della rosa dei venti, schiarisce e ripulisce il cielo dalle nuvole; è presente nella ideale rosa dei venti sia di Omero sia di Aristotele) si susseguono, in ordine alfabetico: Carmine Avagliano con la raccolta Amore... semplicemente Amore; Graziella Briamonte con Silenzi; Paola Marchesin con Realtà nascoste; Elisa Marcucci con Poesie delle cose reali; Giuliana Meloncelli con Amore che vieni amore che vai; Mario Pomponi con ATTI e FATTI tra Realtà in Fantasia.
(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)
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Carmine Avagliano con Amore... semplicemente Amore
“luminosi sorrisi, che ci scaldavano
allietando anima e cuore.
Vivremo solo dei nostri ricordi,
così che la nostra storia,
il nostro grande, impossibile amore,
nel tempo non si perda.”
Graziella Briamonte con Silenzi
Mattina uggiosa,
il tempo è tiranno
ladro di piccole
lacrime...
Ladro di parole
d'inchiostro nero...
Paola Marchesin con Realtà nascoste
“la pioggia e tutto ciò
che ancora ascolta
il silenzio del divenire
per non essere un nulla che distrugge
anche quel piccolo respiro di vita
che odo nel silenzio di chi sa ascoltare.”
Elisa Marcucci con Poesie delle cose reali
“La trama indulgente
Di questo mio eterno
Vagare
Di vana risposta cercare
Mi offre la chiave.”
Giuliana Meloncelli con Amore che vieni amore che vai
“sarà il rimpianto per non esserci capiti
sarà la malinconia di quello che non è stato.
Sono come un naufrago senza salvagente
che nel silenzio si è affogato;
ho lottato e annaspato, senza essere sentita.”
Mario Pomponi con ATTI e FATTI tra Realtà in Fantasia
Armato di un vecchio mio binocolo
Incurante dell'aria e del pericolo,
Ho alzato ansioso la serranda,
Ho aperto la finestra con la tenda
Per ammirare con curiosità
Il cambiamento di questa civiltà.
a lasciar affiorar
il timido bucaneve.