Il titolo dell’opera, Africano, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori.
All’interno di Africano si susseguono, in ordine alfabetico: Anna Algieri con la raccolta Liriche in libertà; Maria Costa con Quello che il cuore mi dice; Mario Dainese con Frantumi di vita; Lisa Di Giovanni con La quinta parete; Monica Lautieri con Il giorno della camelia bianca; Filippo Pistore con Ricordi dal profondo.
(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)
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Anna Algieri con Liriche in libertà
Detta il cuore una nuova canzone
che dolce non è.
È il resto della mia vita
piena di sorprese, che porta nuove storie!
Maria Costa con Quello che il cuore mi dice
Il pensiero va,
va oltre il sole,
va oltre le stelle,
vaga senza meta alcuna
per l'immensità infinita
del cielo.
Mario Dainese con Frantumi di vita
Ed è qui di ritorno
ch'alfin odo sussurro
di sarcastica e ironica voce:
“Impara anche tu
a portar con rassegno tua croce”.
Lisa Di Giovanni con La quinta parete
Lenta e prudente la barca volge a riva
altro incanto, altro ingorgo
altra dama ed altra luce
un solo specchio e un riflesso:
la fanciulla svezzata.
Monica Lautieri con Il giorno della camelia bianca
Ti ho visto mare, dalla
Finestra della “francese”.
Eri nero, nero come la
Notte che è scesa su di te a
Coprirti di uno scuro
Mantello di velluto.
Filippo Pistore con Ricordi dal profondo
Il castello sulla riva costruito
lentamente dalle onde è stato demolito,
come dei ricordi miei ciò che resta
cancellati dalla risacca nella mia testa.