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VERRA' IL MATTINO E AVRA' UN TUO VERSO VOL. IV P.II
L'amore che diventa poesia è il tema centrale di questo florilegio dei moti del cuore, dove si rimane catturati dalla forza liberata dai versi. Flussi di parole, di emozioni vissute: il primo bacio, inquietudini, tenere carezze, delusione per un amore mai nato, sofferenza dell'abbandono, malinconie degli amanti – solo per citarne alcuni.
In queste pagine sono racchiusi, infatti, i misteri dell'amore, che spingono i poeti di queste liriche ad una risposta prima di tutto a se stessi, e per questo intonano la propria voce sul registro della genuinità e immediatezza. L'amore costituisce l'apice dell'esperienza umana e fa attraversare i significati più profondi dell'esistenza: la scoperta del “sé”, dall'esaltazione fino all'annullamento, il sentimento della completezza della vita o della sua mancanza di senso, la sensazione dell'unità di tutte le cose o della loro triste separatezza. È un'emozione che interrompe la vita ordinaria, rendendola carica di elettriche sensazioni, che assorbono e accelerano il tempo del vissuto, scatenando in nuovi ritmi il tempo interiore. E non si può controllare questa dinamica dell'assoluto. Come affermava Aldo Carotenuto ne “Il gioco delle passioni”: “Se è vero che il cammino della nostra esistenza si snoda lungo un continuum d'esperienze trasformatrici, fra loro quella amorosa rappresenta la più rivoluzionaria”.
Per questo l'amore e la poesia si conoscono bene, e possono essere definite affini, perché prendono origine dalle stesse emozioni. La poesia, così come l'amore, è donarsi. Donarsi per essere; e gli autori di queste pagine lo sanno bene e, pur nelle loro spiccate individualità, confessano un uguale pensiero che è quello del darsi in dono.
Ma c'è di più: l'amore in poesia esalta quella leggerezza , intesa come virtù e tanto declamata da Italo Calvino nelle “Lezioni americane”. È questa la qualità che il poeta dovrebbe ricercare come mezzo linguistico dei propri componimenti e che Calvino vorrebbe salvare in prospettiva dell'affacciarsi nel nuovo millennio. “Se volessi scegliere un simbolo augurale per l'affacciarsi del nuovo millennio, sceglierei questo: l'agile salto improvviso del poeta-filosofo che si solleva sulla pesantezza del mondo, dimostrando che la sua gravità contiene il segreto della leggerezza, mentre quella che molti credono essere la vitalità dei tempi, rumorosa, aggressiva, scalpitante e rombante, appartiene al regno della morte, come un cimitero d'automobili arrugginite”.
Tratto dalla prefazione di Caterina Aletti
Collana "Orizzonti"
pp.240 €15.00
ISBN 88-7680-214-0
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