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Vari Se un elemento cardinale si voglia rilevare nella Poesia italiana, questo -come sosterrebbe anche Elio Pagliarani, il grande maestro del Novecento, attivo sperimentatore del “gruppo ‘63”- risulterebbe peculiarmente “il cantabile”, ossia ciò che di cantabile sgorga dal pensiero umano, il quale trova quindi indubitabilmente la sua piena realizzazione nella forma musicale del verso poetico.
Ne "La nascita della tragedia" il filosofo tedesco Friedrich Wilhelm Nietzsche, evidenziò quale origine della tragedia proprio la componente dionisiaca, giacché i suoi elementi primordiali costitutivi, tra cui l'aspetto religioso rituale e il canto del coro, sono mossi sostanzialmente dallo “Spirito della musica”. Quello che del pensiero poi si dispiega nei versi, il logos , è ascrivibile alla sfera apollinea, in opposizione alla prima: la componente apollinea infatti interviene per razionalizzare quel moto vitale impetuoso, e poterlo rendere dicibile attraverso la creazione del testo, del verso poetico. La Poesia allora sarebbe frutto della cooperazione creatrice di dionisiaco ed apollineo, di irrazionale e razionale. L'Opera, per F. W. Nietzsche, infatti, si dà allorquando si è pervenuti a quella fusione dei processi di intuizione e visionarietà da una parte e di ordinamento formale dall'altra, afferenti alle due contrapposte aree che, pur tuttavia, prendono le mosse dall'unico elemento, primigenio ed originale, magmatico e proteso allo slancio esistenziale ed espressivo che è la sfera dionisiaca. Tanto è vero questo che persino Platone -in questo caso scomodato non per la questione delle idee, dell'oltre mondano- il quale evidentemente ebbe conoscenza diretta delle manifestazioni estetiche che iniziarono il cammino dell'arte d'occidente, riconosceva nelle diverse tipologie di 'mania' (quella mistica o religiosa, quella artistica, quella della sapienza), la scaturigine d'ogni espressione creativa, religiosa e persino della ricerca filosofica. Sarebbe dunque la follia all'origine dell'arte, anche se poi a intervenire è la sfera razionale? Il solo poterlo pensare reca un tuffo al cuore, ed è per i Poeti italiani motivo di quella fulgida consapevolezza che orienta la ricerca di stile. È significativo ritrovare nel movimento dei versi un riflesso di quella esperienza profonda ed insopprimibile, che è ontologica e squisitamente lirica, allorché vibrano corde non per urlare, ma per effondere armonie, risonanze -si osi dire- “musical-significanti”. È il tempo del ritorno al canto poetico, al linguaggio dell'anima, che fuga l'aspro agone quotidiano e si compiace del contrario d'ogni giuoco che contenga trappole competitive e legacci di mere finalità utilitaristiche, mentre si rinfranca bevendo alle fresche acque di provvide Muse, che ri-generano le sole intenzioni esistenziali autentiche. Se a questo aggiungiamo -non senza il timore derivante dal riserbo proprio degli operatori di giustizia e di pace- che una parte consistente del ricavato del libro sarà devoluto alla fondazione LCF che si occupa di dare sussidi ai bisognosi, abbiamo un quadro completo, che delinea una scelta importante, quella di coniugare la fortezza d'animo alla più nobile delle arti che ora diviene anche voce di chi non ha voce, parola di chi non ha parola. Andrea G.Graziano Collana "Orizzonti" pp.248 €15.00 ISBN 88-7680-119-7 |
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