Autori
Vari
TRA UN FIORE COLTO E L'ALTRO DONATO VOL. III
Amor
Amor
Amor
(dellanafora damore e dellincanto)
di Andrea Giuseppe Graziano
Dinanzi al terzo volume del progetto antologico che raccoglie le più
belle Poesie dAmore, si è spettatori dellennesimo
fiore sbocciato, si rimane compiaciuti per i segnali ivi contenuti,
espressione del desiderio sempre vivo damore, prima ancora del
desiderio dello scrivere damore; tale raccolta infatti sembra
divenire emblema dun fenomeno socio-culturale giacché rappresenta
uno spaccato dellorientamento umano, ancorché artistico.
È lecito chiedersi a chi serva la Poesia damore.
Certamente è utile, se così tanti uomini e donne seguendo
ispirazione dAfrodite, protesi al suo richiamo intenso e pulsante
si sono immersi nelle stigmate damore incise dalle parole dellabbandono,
dellassenza, o abbiano voluto cimentarsi nella scrittura lirico-amorosa
del ricordo, della nostalgia, o, ancora, diversamente, abbiano profuso
i sentimenti in un canto di vivida estasi.
Ora qui ek-stasis è propriamente quelluscire fuori da sé
per vivere nellaltrove poetico e nellaltro, in quella dimensione
di affetto puro, di donazione e desiderio del bene, di rinascita amorosa
la quale -è vero- è sentita come urgenza autentica, che
muove -al richiamo del cuore- a quella speciale ed intima musica che
riverbera nelle corde profonde dellanima e si fa verso, consonanza,
traslato.
Il presente florilegio vuole pertanto dare voce agli autori che abbiano
manifestato un particolare e significativo approccio a tale universale
tematica, laddove essa venga rilanciata come asse della vita, segno
dun movimento antico e sempre nuovo di ricerca estetica.
Per tutto risuona come flessuosa spina dorsale dellintero percorso
lanafora dantesca del magistrale V canto dInferno: Amor,
chal cor gentil ratto sapprende
/ Amor, cha nullo
amato amar perdona,
/ Amor condusse noi ad una morte
dovera già tutto il bene e il male damore: tradizione
complessa e verace che negli autori contemporanei -scevri della costituzionalità
filosofica, teologica e morale medioevale- diviene talvolta verso breve
e spogliato dellantico velo allegorico, e talaltra flusso spontaneo
della coscienza, libero dal metro e dalle rime ma pur sempre incanto
che si nutre del vedersi finalmente amare, anche quando ciò significa
dolore, insomma vivere tout court.
Quivi anche nelle liriche che sgorgano da una sintassi ancora semplice
ma coerente, si assapora quel bisogno di unità concettuale e
di pienezza esistenziale che poi si estrinseca nelle diverse significazioni
quali lamicizia, che implica la scelta razionale, il dialogo,
la conoscenza dellaltro da sé, indi la predilezione, che
orienta il desiderio verso il bene dellaltro (il diletto appunto),
e, non ultima, lattrazione, la ricerca del piacere che finalmente
cade sotto i nostri sensi, e si esperisce nella sua dimensione pienamente
umana, in modo eminente quando è amore aperto alla vita, alla
dimensione ontologica anche futura e creatrice di bellezza.
Collana "Orizzonti"
pp.168 €15.00
ISBN 88-7680-062-X
Ordina
il libro