Vinci Alessandro

Prigioni capovolte

Le sue passioni ci appaiono seminate tra sogni vaticini – nel suo Paradiso libero intriso di reali necessità esistenziali – ed il suo Vivere strettamente finalizzato a trovare il senso di Sé. Vanno i suoi versi a veleggiare tra appartenenza,

possesso e smarrimento nell’imperituro dono e problema dell’Esistenza. Esprime pensieri fortemente radicati a voler aprire rapporti in simbiosi tra Uomo e Universo, ego e natura, nonché tra Amore e Vita, con il desiderio – o l’utopia – di possederli tra l’Alfa e l’Omega.

Sensibilità di un “Io” alla ricerca della sua Donna, come Moglie, Compagna, Madre, Amante, struttura complementare del vivere in apoteosi dell’Essere, donandosi alla Vita non come oggetto ma come Soggetto, stretto tra la razionalità e

l’Es che il poeta fortemente vive e sogna. Il titolo dell’opera, che è anche il titolo dell’ultima poesia della raccolta, oltre

ad esprimere il connubio tra sogni reali e la sempre più frequente realtà irreale, coglie in pieno l’anacronismo che spesso l’autore si trova a combattere come Davide contro Golia... e se si è sprovvisti di fionda quel che resta da fare è fantasticare, vagabondare tra le stelle, così come descritto in maniera eccelsa da Jack London.


Collana "Gli Emersi - Poesia"
pp.72  €12,00

ISBN
978-88-6498-401-8

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