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Simone Lanzotti La crisi economica del mondo occidentale, palpabile soprattutto al di fuori di queste pagine puramente “immaginarie”, ha implicato per molti la perdita di una professione stabile; il colonnello insegnante Argante Aurelio (alchimia del protagonista de “Il Malato immaginario” di Poquelin/Moliere, e dell’imperatore filosofo, lo stoico Marco Aurelio), privilegiando i settori dei trasporti e dell’agricoltura, garantisce lavoro a chiunque sposi la sua causa, nobilitando l’economia reale. L’incontenibile piaga del cannibalismo, principale conseguenza della crisi, impone agli uomini di sbranarsi a vicenda; il virtuoso Argante organizza per loro spazi chiamati “mense”, edifici legali in cui, al termine di una fruttuosa giornata lavorativa, le risorse umane assolvono le loro appetenze, soddisfacendo le proprie necessitŕ attraverso la linfa e le membra dei nemici, ovvero coloro che hanno rifiutato di salire a bordo di N.O.E. (Nuovo Ordine Europeo), l’arca del colonnello insegnante.
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