Luisa Anna Ieradi
L'ANNO PIÙ LUNGO DELLA MIA VITA
Francesca vive in una grande città, è biologa.
Un giorno decide di raccontare l’anno più doloroso della sua vita a se stessa, ma anche alle persone che vivono in un momento di buio profondo e a coloro che non sanno o non vogliono capire il dolore muto dei depressi.
Il racconto si articola in cinque parti che l’autrice chiama “sfere”. Queste sfere rappresentano il buio, il semibuio, il buio profondo, l'inizio di luce e la luce vera.
In esse sono descritti con profondità il suo peregrinare da un ospedale all’altro, i medici e i paramedici, le persone incontrate, gli amici e i parenti. È una chiara e forte denuncia dei sistemi di cura vigenti nel settore neuropsichiatrico di alcuni nosocomi.
L’elemento portante di tutto il racconto è la sofferenza muta accompagnata da una solitudine profonda. Il messaggio tuttavia è di speranza e di fiducia nelle capacità di recupero individuale.
Infatti, se si riesce a conservare la razionalità, pur essendo immersi nel buio, incompresi, feriti e umiliati, si può tornare a rivedere la luce.
Collana "Gli Emersi - Narrativa"
pp.52 €12,00
ISBN 978-88-7680-864-7
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