Giuseppe Barletta

FANTASIA DI VERSI INSOLITI

Ogni essere umano, crescendo, conserva qualcosa del bambino che era. Raramente o spesso, più o meno avanti negli anni, in misura appena accennata o in modo del tutto evidente, arriva per tutti il momento in cui – piaccia o no – vengono fuori emozioni, sentimenti, passioni che sono caratteristici dell’infanzia. Emerge, insomma, quel “bambino che è in noi” descritto e analizzato da filosofi, scrittori e poeti.
Non sempre, quando questo capita, ne abbiamo consapevolezza piena; né, se e quando ce ne rendiamo conto, siamo disposti ad accettare supinamente questo aspetto di noi che compare all’improvviso; né, a volte, troviamo comprensione adeguata in chi ci sta accanto.
Molto dipende, nella nostra e nell’altrui reazione, dalle modalità e dal contesto in cui si manifesta il “bambino”. Certo, ispira un sentimento di solidarietà un adulto che piange per la perdita di una persona cara; ma incontra una comprensione molto minore un genitore che singhiozza perché il figlio parte per le vacanze. E suscita un sorriso comprensivo il quarantenne o il cinquantenne che, specie in presenza di una piccola platea di parenti o amici, sfida a braccio di ferro il figlio adolescente; ma disorienta i colleghi e il capo l’impiegato che un giorno normale si presenta in ufficio con il naso finto.



Collana "Gli Emersi - Poesia"
pp.160 €16,00

ISBN 978-88-7680-862-3

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