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immagine di copertina |
Il racconto che vogliamo proporre ai nostri lettori, è quello di una modesta famiglia, che viveva a quel tempo in Italia, dopo l'ascesa al potere del fascismo, in un piccolo paese del Nord a ridosso del confine con l'Austria, abbarbicato sulle propaggini delle Alpi Carniche, abitato da gente dedita alla pastorizia ed al lavoro dei campi,
e che viveva del lavoro quotidiano senza dover risolvere grossi problemi
di sussistenza. La loro vita trascorreva tranquilla: le donne,
in genere, si occupavano dei lavori domestici e, quando necessitava,
aiutavano i mariti nel lavoro dei campi, perché non venisse a mancare il foraggio per il bestiame e soprattutto il granoturco con la cui farina poter cuocere ogni sera, nel caratteristico paiolo ed a
fuoco lento, la polenta; l'alimento quotidiano di quelle popolazioni
di montagna. I figli più piccoli, nel corso della giornata, giocavano in piazza, quelli più grandicelli insegnavano loro sempre nuovi giochi: come quello della "cavalletta", dei "quattro cantoni", del "de
libero", come veniva chiamato (una specie di gioco a "guardia e ladri"), ovviamente dopo l'uscita dalla scuola, strillando di gioia per essere finalmente ritornati all'aria aperta, rendendo così vivace
la vita del paese. dalla Prefazione
Luigi Cavallo è nato a Porto S. Giorgio (AP) l’8 aprile 1923.
Collana "Gli Emersi - Narrativa"
pp.176 €14,00 ISBN 978-88-6498-744-6 |