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Giovanna Ranzato
Storie di mare aperto
Spesso nella maturità della vita nasce, dopo tante battaglie la suadente inclinazione alla poesia. Così un fortunato giorno d'estate ho
fatto un sogno misurando grandi distese di mare con le barchette e le nuvole della mia gioventù.
Infatti "Storie di mare aperto" sono mie divagazioni liriche intorno agli eventi di molti giorni di vacanza vissuti tra la folla o in
solitudine, sono ricordi del tempo che passa tra luci e ombre della bella stagione e illusoriamente non riflettono altro che felicità.
I sentimenti arricchiti da vene marine e affondati in una lunga gestazione percorrono viali verdi, le lampade s'accendono dentro
l'inconscio e annullano il buio dell'inverno trascorso nella dura quotidianità cittadina.
Così mi sono sentita poeta per un nulla: una serata trascorsa al balcone nella mia casa di Grottammare. Sul ferro battuto di una
ringhiera ho veduto posarsi un gabbiano affamato e ai miei piedi una gradazione infinita di oleandri color della cipria.
Da allora il bianco è nella mia anima con la forza di descrivere in versi il paese meraviglioso dell'infanzia che aveva la stranezza del
treno in fuga (L'illusione del viaggio).
Mille desideri e dubbi allora s'affollavano accanto al mare e alla ferrovia, mitico spartiacque tra il desiderio di restare e la voglia di
partire sempre alla caccia dell'arcobaleno iridato che muore dietro agli scogli oppure un sole che si leva invitante desideri repressi (Sole
bambino).
L'Autrice (tratto dalla Prefazione)
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Collana "Gli Emersi - Poesia"
pp.92 €12,00
ISBN
978-88-6498-696-8
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