Condividi







immagine di copertina





Daniela Dian


La leggenda del pellegrino di città

Gli occhi bassi con cui il Pellegrino di città gira per le strade che lo hanno visto crescere e diventare adulto, sono occhi colmi del senso della Bellezza.

La storia che l'autrice, raffinata e sensibile pittrice, propone in queste pagine, è quella di un uomo che, tra le sue peregrinazioni, coglie il mondo che lo circonda come un costante miracolo, a cui l'Arte dona, di volta in volta, la sua identità perché ne rivela il segreto:

«... il sole brillava, i palazzi esprimevano tutta la loro architettonicità, sprazzi di manifesti, insegne, gente indaffarata; nel cortile attiguo diverse donne arabe vestite di nero facevano alcuni capannelli formando una serie di macchie nere. Sopra loro, l'insegna arancio della lavanderia e i muri del cortile turchese intenso. Il pellegrino si accorse, come nel gioco delle coincidenze, le donne arabe vestite di nero, l'insegna arancio della lavanderia e i muri turchesi del cortile interno, davano vita a una originalissima citazione pittorica: "Blu" di Mirò. Uno dei suoi quadri preferiti...sintesi di semplicità, genio e infanzia a oltranza... gioia pura per animi puri.»

Rosa Morelli (tratto dalla Prefazione)

*

Daniela Dian è nata a Torino il 23 novembre 1962.
Artista poliedrica, spazia dalla pittura alla scultura, dalla poesia alla narrativa. La sua ricerca è volta verso il tema sacro e dalla Sacra Scrittura attinge quelle verità di fede fondamentali che servono a dare contenuto alle varie forme espressive di cui Daniela si serve. La leggenda del pellegrino di città nasce dal desiderio dell’autrice di manifestare il proprio amore per l’arte, un amore che nasce da un Amore più grande, a cui ricondurre ogni espressione, ogni gesto, ogni colore, ogni forma.
Il pellegrino di città è ogni uomo che ha saputo cogliere nell’arte e nel creato quell’impronta Divina che distingue e da senso a tutte le cose. Il pellegrino di città è l’uomo capace di contemplazione autentica, quella che in maniera misteriosa, diventa contemplazione, cioè, compartecipazione alla creazione.

Rosa Morelli lavora e vive a Napoli. Laureata in filosofia, ha conseguito il dottorato di ricerca in Sacra Teologia presso la PFTIM sez. San Tommaso con il prof. Bruno Forte. È docente di Teologia Dogmatica presso la PFTIM, ISSR San Roberto Bellarmino (Capua - Ce). Ha al suo attivo pubblicazioni su riviste scientifiche e un'ampia attività come conferenziera. Per le edizioni Segno ha pubblicato "Teologia delle icone e la Trinità di Masaccio", "Il mistero di Cristo in Giotto, Caravaggio, Velasquez" e "Vincent van Gogh: un'ipotesi teologica".


> Ordina il libro


Collana "Gli Emersi - Narrativa"
pp.84 €12,00

ISBN
978-88-6498-692-0