Chi è Anonimo Procidano?
È una signora di mezza età, prossima alla pensione, che vive in una villetta nelle campagne del Sud, o un docente di Lettere nella scuola media che, dopo aver vinto il concorso, è emigrato al Nord, tagliando definitivamente i ponti con la sua famiglia d’origine? O, ancora, è un prete cattolico di vasta esperienza; un’elegante manager di un’azienda pubblica; un giovane imprenditore nel settore turistico?
Chi ha scritto questo libro? Nessuno di loro? Oppure il volume è frutto di un lavoro a più mani? Sono interrogativi destinati a non avere risposta.
Ciò che conta, e coinvolge il lettore - pagina dopo pagina - e fin dal titolo, è molto altro: i messaggi, le considerazioni, le riflessioni che, distillate tra poesia e prosa, ci invitano a ragionare e, in qualche modo, a viaggiare, tra «Ovvio e dintorni».
Al di là dei confini dell’auto referenzialità, ma cercando «la verità, il fine e il principio». Un viaggio quotidiano tra i valori laici perduti e quelli veri della fede da ri-conquistare, scoprendoli proprio nella vita di tutti i giorni, scandagliando il mare dell’ovvietà utilizzando la bussola dell’etica, a vele spiegate e con lo sguardo orientato verso la realtà minima, scrutando negli occhi di un altro: uomo, donna, vicino o lontana che sia.
E oltre, verso la percezione dello spazio e del tempo, alimentati dall’energia formidabile della libertà.