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Paolo Cordaro
La solarità come esperienza estatica.
Paolo Cordaro è un poeta solare. Il leit-motiv della poetica di Cordaro infatti è l'immagine lucente del sole che illumina ogni verso del poeta e il mondo che descrive e riporta al lettore. La luce si presenta agli occhi del lettore non come un elemento dicotomico rispetto all'ombra, ma come un unico canto la cui intensità, più marcata o più soffusa, non viene mai meno. In un ardita ripresa del mito del motore immobile aristotelico, attraversato dal modello plotinico della sostanziale uguaglianza tra sole e amore, il sole diventa metafora divina, che si insinua nelle pieghe più recesse dell'esistenza, trasformando ogni aspetto della quotidianità in una esperienza eccezionale, cui non si può sottrarre neppure la notte. Il rapporto vivificatrice della luce fonde in sé il profondo aspetto di amore, universale e particolare che l'autore descrive come un processo circolare: a partire dal mondo e attraverso i singoli, l'amore ritorna al mondo in una spirale senza fine che procede arricchendo e arricchendosi di continuo. Il ritmo della narrazione procede con un incedere dialogico, attraverso un continuo richiamo a un interlocutore che appare con il semplice aspetto di un “tu”. Tralasciando le potenzialità evocative di questa scelta che fu la cifra stilistica del grande Montale, anche in questo caso il valore del tu è forzatamente molteplice. La persona fisica, la margheritina coperta di brina che accompagna Cordaro non può essere che una prima e superficiale interpretazione di tale interprete, ma dietro la persona, dietro la fisicità c'è qualcosa di più ampio, di un colloquio che non si limita al momento: dietro l'amata, dietro la compagna di una vita, c'è la poesia, l'arte e con essa il passaporto per l'immortalità. Il dialogo che Cordaro vuole davvero intraprendere è con tutti i suoi lettori, in quello scambio reciproco, seppur talvolta possa sembrare unilaterale, che attraverso la poesia si instaura con lo sconosciuto, con colui che più o meno consapevolmente si avvicina da fruitore alla scrittura. La grande capacità di Cordaro è quella di farsi portatore di un messaggio che sa farsi universale a partire dalle cose semplici, attraverso i suoi versi morsi, quasi trattenuti, che ricostruiscono degli eìdoloi frammentari ma mai frammentati, immagini di una realtà che viene setacciata e ricostruita dall'io interiore del poeta. La grande capacità tecnica che l'autore dimostra in queste poesie, l'abilità con la quale si muove all'interno dei giochi linguistici e ritmici, le assonanze e le rime interne che scandiscono il ritmo della versificazione non possono che suggerire che Cordaro non si è improvvisato poeta, ma che la sua è una poetica che cela una grande consapevolezza e che, come tale, non potrà che aprirsi a nuovi e luminosi orizzonti.
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