Giuseppe Briante

... DELL'INFINITO VERBO AMARE

L’autore ha estrapolato dalla sua raccolta di poesie l’ultima frase, “... dell’Infinito verbo amare” che fa parte della composizione “Perché tu mi oda”e ne ha fatto il titolo del libro.
È l’Infinito, riferito al sentimento dell’amore, scritto con la lettera maiuscola, rappresenta sia sostantivo che verbo, sia parola che azione, sia passione che ragione, come del resto nella vita è l’amore. Nel leggere questa poesia, come del resto anche nelle altre, si evidenzia un amore profondo dell’autore per la natura che diviene a volte rifugio alle sofferenze d’amore in altre invece solerte portatrice di ardenti e sussurrati messaggi. La natura infatti con la sua frenetica vitalità, la voglia di vivere e profonda sensualità viene spesso da lui collegata alle emozioni ed ai sentimenti dell’essere umano, quasi assumesse sembianze antropomorfe. Così, ad esempio, le onde del mare portano carezze, le ali di una rondine garriscono teneri pensieri, il vento parla ai capelli della persona amata ed il chiarore dei raggi lunari depone baci d’amore. La raccolta contiene un notevole numero di metafore esprimono pregnanti concetti accarezzando i sensi. E’ come se l’autore, suscitando meraviglie di immagini, volesse prendere per mano chi legge portandolo ad immergersi dentro la scena che si svolge, facendolo inconsapevolmente quasi suo complice. E vivo è anche il continuo rivolgersi dell’Autore al bambino che ha in se, ma il fanciullo stesso muta nelle diverse poesie. A volte è un adulto trasfigurato dall’amore, che si presenta in sembianze fanciullesche per avere più tenerezza e meno sofferenza dall’amata, come nella poesia “Un bacio”, altre invece è uomo presente, concreto che fa parte del nostro tempo che oscilla fra il “progettare” ed il “giocare” (come nella poesia “Il mio uomo”) a volte è proprio un bambino che osserva stupito la luna con bocca e occhi aperti ( come nella poesia “Una voce dalla luna”) e cerca ancora in lei le sembianze della persona cara.
La sua raccolta è un contraddittorio percorso d’amore che si evince non solo dai contenuti, ma nel lessico essenziale, scarno, secco concentrato fino al silenzio corporeo ed alla quasi assenza di punteggiatura nei testi. A volte infatti, “l’infinito amore” come tutti i percorsi un pò tormentati, scorre tumultuoso come un fiume in piena, senza pause essendo, ambiguo, oscillante fra luce ed ombra, morte e vita (vedi “Thanatos”), urla e silenzi (“Parole taciute”: le urla della ragione, i silenzi del dolore), alte volte invece si arresta in solitudine, incomunicabilità, paura di soffrire. Il modo di scrivere dell’autore cioè fra pause, sospensioni e scrivere senza sosta senza punteggiatura rappresenta in pieno la sua conflittualità di fronte a questo misterioso sentimento.
Di fronte a questo misterioso sentimento. Altre due tematiche importanti attraversano i componimenti del Briante: la luna ed il volo che sono entrambi collegati con il suo struggente bisogno di libertà.
La luna sembra quasi volesse rappresentare il suo grande amore per la donna, intesa come posto certo, sicuro, argenteo dove rifugiarsi non solo metaforicamente(“Se tu”) ma sovente lontano ed irraggiungibile (“Ali di sogno”).

Patriza Faudella
Presidente Pro Loco Boville

Collana "Gli Emersi - Poesia"
pp.112 €15.00
ISBN 978-88-7680-313-0

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