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David Ceccarelli - Creare, Amare, Credere - In trenta poesie ho tentato di esporre un unico pensiero, infinitamente vasto e sfuggente, a tratti apparentemente contraddittorio. C'è un'unica realtà dietro i miei versi, quella d'un essenza vacua della vita, in cui tutto è in compimento e mai compiuto, in cui ogni cosa è solo istantaneamente nostra. Il mondo che ci ha come attanti è un ordine contingente in cui creiamo e plasmiamo valori, per esigenza e indole naturale, per ovviare illusoriamente l'amarezza del niente. Tali valori sono essenzialmente tre: l'arte, l'amore e la fede. E cosa sono questi tre concetti? Sono mistiche essenze divine? Istinti umanamente ancestrali? Quello che ho amato cogliere con minuziosa grazia e stupore, è il fatto che tutto ciò appare come chiara, empia e pura alterazione. L'uomo che ama, che crea e che crede, si compiace d'un valore generato dal suo stesso Ego, infilato nelle vene e spinto sino dentro lo spirito. “Creare; Amare; Credere” sono le tre droghe più diffuse nella storia della nostra civiltà, e lo saranno sempre, proprio per il loro essere indispensabili. Le mie poesie sono giochi di ruoli, interpretazioni di uomini e di scelte differenti. Pongo solo l'essenziale principio del “voler far riflettere”, cardine essente dell'arte, unico scopo primario. Ciò che voglio dare è un messaggio di pura constatazione: “Come v'è l'uomo che s'illude nei valori, estasiato dal piacere che deriva dal credervi, esiste l'uomo che si droga fisicamente con sostanze, per lo stesso motivo, palesandosi come un fiducioso ed ignobile autolesionista.”
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