Barbara Agostini

La prospettiva dei fiori

Gennaio 1992

Si sta facendo buio. Marina volta la testa verso la Provinciale di Monteferro, un piccolo paese vicino al confine svizzero. Pensa che deve sbrigarsi a rientrare in casa per portare al riparo Blue.
Cerca la chiave nella tasca del giubbotto e una folata di vento gelido le aggredisce le labbra.
Al piano terra della villa le luci sono spente.
“Forse Mauro e Nunzia restano fuori a cena, meglio” pensa Marina “non voglio vedere la sua brutta faccia stasera, questa situazione è assurda, se qualcuno se ne deve andare, quella non sarò io.”
Sta salendo verso il primo piano dove Blue si agita nella gabbietta bianca.
Il pioppo è avvolto da una nebbia sottile e i rami rinsecchiti di una betulla ondeggiano senza grazia.
“Ancora qualche passo” dice sottovoce.
Le sue parole sono sincronizzate al cauto movimento dei piedi perché le scale sono ancora in costruzione e per ora deve accontentarsi di un asse di legno cigolante. Basta un po' di equilibrio e non guardare di sotto, che presto suo padre finirà i lavori e le entrate saranno indipendenti.
Sente il legno scricchiolare e la sciarpa sta per volarle via, lei si sbilancia, l'afferra e si appoggia con la schiena al muro.
Altra sberla di vento, altro brivido, poi ricomincia a camminare, si sporge verso la gabbia di Blue e l'equilibrio se ne va.
Si sta facendo buio. Blue saltella spazientito, scalcia e rosicchia la plastica della gabbia, poi trasale. È un colpo secco quello che ha sentito. È Marina, spaccata sulla pietra del cortile.

“Giù, giù, sempre più giù, - non avrà dunque mai fine questo salto nel buio? Vorrei proprio saper quante miglia ho fatte- disse Alice forte.- Sarò ormai vicina al centro della terra. Vediamo: dovrebbero essere 4000 miglia, mi pare - (…) - già, questa è presso a poco la distanza. Ma, e che longitudine e latitudine avrò raggiunto poi?”


Collana "Gli Emersi - Narrativa"
pp.167 €14,00

ISBN
978-88-6498-338-7

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