«Se la poesia non nasce con la stessa naturalezza delle foglie sugli alberi, è
meglio che non nasca neppure».
Francesco Terrone, ingegnere salernitano della frazione di
Piazza del Galdo di Mercato San Severino, è un imprenditore
che opera nel campo dell'ingegneria meccanica e della
sicurezza.
John Keats
L'amore, che dona vitalità con la sua presenza e tormento con la
sua assenza, è l'argomento che attraversa l'intera raccolta di francesco
Terrone, dall'eloquente titolo Senza parole. Nei versi, c'è l'intento
di fermare attimi di vita, cristallizzarli nella parola poetica per
formare quello scenario che aiuta a comprendere la complessità del
vivere.
Dunque, è una poesia semplice, che nasce dalla spontanea espressione
dei sentimenti; una poesia che è dettata dal cuore, esposta
senza filtri. Attraverso di essa, è possibile rintracciare il mondo di
Terrone, che è poi lo stesso di molti di noi, in cui la vita può essere
capita e vissuta fino in fondo soltanto se è accompagnata dall'amore,
con le sue energiche emozioni in grado di elevarci, di renderci
migliori e pronti ad accogliere il vero significato delle cose ("Canti
di gioia/nei segni/di vita,/che donano/alla mia vita,/il senso/della
vita.../l'amore...!"), ma anche con i turbamenti forti e strazianti,
come strappi dell'anima, che ci sprofondano nel dolore. È questo il
duplice volto di un vitale sentimento che ha fattezze entrambe indispensabili
per penetrare in profondità l'esistenza e dotarla di senso.
Quell'amore che è il frutto di una ricerca estenuante, non di passiva
accoglienza dentro sé ma di impegno costante e gravoso; che
è sinonimo di scommessa con noi stessi, che ci spinge ad andare
oltre i nostri limiti, come si evince da questi che sono tra i versi
più esplicativi della raccolta, tratti dalla poesia Ho visto: "...ho vi-
sto ciò/che non volevo vedere/per vederti/ed amarti sempre...".
Suggestioni fortissime, che nemmeno le parole, a volte, sono in
grado di rappresentare del tutto e di fronte alle quali si rimane stupiti,
ad occhi spalancati, come recita il titolo della poesia che apre la
raccolta; la bocca schiusa, a cercare parole. Di fronte a tanta commozione,
infatti, anche le parole possono sembrare inadeguate a
svolgere la mansione a cui da sempre sono destinate, ovvero comunicare
e veicolare contenuti. Nella ricerca di connessioni con il
mondo esterno, per comunicare agli altri ciò che l'animo percepisce
nel proprio intimo, Terrone ricerca le parole giuste, attraverso un
lavoro di trascrizione dei moti interiori che richiede sincerità, fedeltà
e cura, affinché quell'emozione originaria non si disperda e possa
essere custodita dalla scritta parola, che ne prolungherà l'intensità e
la renderà accessibile ad altre vite.
C'è da sottolineare, infine, la struttura circolare della raccolta, in
cui l'ultima poesia, Vorrei, chiude il cerchio tematico aperto dalla prima:
dalla consapevolezza dell'autore di non "essere più un bambino"
ma "un uomo/che combatte/per vivere/e far vivere/l'amore",
si passa nel finale ad invocare il desiderio di ritornare ad "essere un
bambino", per "continuare a giocare con i sogni d'amore". È quella
del bambino, o fanciullino che dir si voglia, l'unica condizione che
permette di cogliere la naturalezza dei sentimenti e di intuire i valori
autentici della vita, di guardare il mondo e l'amore, per dirla con i
versi del Pascoli, "con meraviglia, come per la prima volta".
prefazione di Caterina Aletti
Forse per una legge di compensazione, da qualche tempo la
sua vita frenetica e "meccanica" è addolcita dalla linfa
rigeneratrice della poesia che, irruente e imperiosa, urge nel
suo animo e nell'occupazione.
Prima di questa raccolta ha pubblicato: I sentieri del cuore
(2009); La fucina del testo letterario (2010); Lo Screening del cuore
(2010); The series of paperbacks - Confetti of emotions: Quando la
poesia diventa musica, Ti amo di più amori, La grammatica del cuore
(2010); Immersion in the textual typologies of italian writing (2010);
L'alfabeto dei Sentimenti (2011); Il linguaggio delle Stelle (2011);
Vibrazioni (2011); Il colore degli Aquiloni (2012); Via Crucis:
Meditationes Passione Jesu Christi (2012); i Cd di Poesie e Musica:
Amo te di più Amori e Romanze Italiane.
Le numerose liriche sono state tradotte in inglese, francese,
spagnolo, rumeno e pubblicate in diverse riviste letterarie, le
quali lo hanno imposto alla critica nazionale ed internazionale
facendogli vincere numerosi premi.
Nel 2011 è stato insignito, dal Presidente della Repubblica,
della Medaglia d'argento alla carriera.