Sulle corde dell'arpa
tornate docili
le dita ritrovarono
il sapiente ballo
...e fu il riaprirsi
di una strofa
da tempo schiacciata,
atona.
Dopo «Approdi non segnati» e «Corda tesa», Salvatore Sibilio, nella sua terza silloge di poesie, prosegue in un'espressione lirica avente come precipuo oggetto la sofferta analisi dell'animo umano derivante da esperienze di vita.
Evidente appare la maturazione del verso, sempre meditato, ma con spunti di maggiore immediatezza.
Ciò a conferma di una raggiunta simbiosi tra il momento ispirante e quello dell'elaborazione.