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Ornella Morozzi
Orizzonti squarciati
“La felicità è un boomerang: la riceve solo chi la dà!”, esordisce l’Autrice dando il senso più vero alla sua passione per la scrittura.
Direi che la prima a ricevere di ritorno la felicità è lei stessa, poiché la gioia di esprimersi è uno dei doni più belli per chi ha il desiderio
di creare. I lettori possono usufruire dei suoi pensieri sagaci e profondi.
Ed è questo precisamente il contenuto del nuovo libro di Ornella Morozzi: si tratta di pensieri che ci fanno riflettere: fanno sorgere in
noi sensi di colpa e ci interrogano su argomenti scottanti di grande attualità e su tutto ciò che da sempre ha costituito per l’uomo preoccupazione e interesse, motivo di ricerca. Il linguaggio è diretto, talvolta anche colloquiale, concedendosi momenti di lirismo quando
i sentimenti sono di tenerezza, come nel caso dei testi ispirati alla sua cagnolina: “Cerchi le mie carezze/come fa un bambino/e poi
felice/sotto il tavolo/t’intrufoli/a sonnecchiare...” Tenero è anche il testo di “Nascita” in cui chiede di trasformare con l’affetto il pianto
del bambino che nasce in una risata beata e gioiosa.; e quello commovente
composto “Per un bambino mai nato” al quale chiede se potrà perdonare la sua mamma per non averlo accolto nel suo cuore;
“mai conoscerai/un tenero abbraccio/d’amore,/né vedrai sorgere/il sole/sul tuo futuro...”
Gli sprazzi lirici si affacciano anche in “La mia Liguria”, contemplando i suoi paesaggi, “ubriaca di mare/di sole/e della struggente
bellezza/dei tuoi tramonti”, con poche pennellate essenziali tesse dei versi ricchi di sensazioni: “Spicchio di luna/affacciata/ sul mare/
che s’insinua/tra scogli e anfratti/spumeggiando,/ valli ubertose,/
montagne verdi/boschi/di muschio odorosi...”
Le sue parole vogliono essere un vento di rinnovamento, il grido di chi,bimbo anziano o mai nato, è stato spogliato della sua innocenza,
della possibilità di vivere ed esprimersi; sono tensioni verso l’assoluto, la “sublimazione del bene/del divino/che non finisce mai” sono una severa condanna dell’aborto e dell’eutanasia, una tenace difesa della vita dal suo sorgere sino al suo tramontare. L’Autrice vuole trasmettere ai lettori la sua forza interiore che, come lei confida nel suo autoritratto “Canna al vento”, fa si che si rialzi dopo ogni caduta, che riemerga dopo essere stata inghiottita dalle acque tempestose, pronta ad assaporare ogni giorno la vita e le sue meraviglie.
Si rivolge in special modo ai giovani, spronandoli ad avere il coraggio di vivere rettamente (In marcia Ragazzo!), di accettare senza
timore le sfide di questa società corrotta, di non cedere alla tentazione degli stupefacenti che privano della libertà, così come dell’alcool, il tabacco e tutto ciò che crea dipendenza. Si chiede se l’evolversi del mondo sia un vero progresso e non piuttosto un suicidio, a causa
dell’inquinamento,del nucleare e di tutto il male che si sta riversando sulla natura. E tutti noi “dobbiamo farci carico”. Non mancano
riflessioni sullo straniero e sulla povertà, invitando a non ignorare questi problemi, a compiere gesti di solidarietà, a mettere la persona
al centro. Il senso dell’umore affiora per rendere omaggio agli animali che dimostrano di essere molto migliori degli esseri umani
e in Halloween in cui dice delle zucche: “Peccato.../che non sia tutto l’anno,/così concorrenza/farebbero,/a tante zucche vuote/che
camminano…”
Molti altri argomenti sono presenti in questo volume: dallo Sport alla Costituzione, alla Medicina Alternativa, campo in cui è esperta
l’Autrice. E per finire è importante sottolineare il profondo senso religioso che scaturisce da diversi di questi scritti, sopratutto in relazione con il tema della Pace. È fondamentale il seguente appello: “Ciascuno di noi/deve personalmente/coinvolgersi/per perseguire
la Pace/ che dovrebbe essere/la vera essenza/di ogni credo religioso...
Facciamo nostra la risposta che ha dato l’Autrice al suo nipotino, quando le ha chiesto se l’uomo è cattivo. Gli spiega che a volte la vita
fa diventare cattivo l’uomo “ma può sempre/ridiventare buono/basta che lo voglia/basta che incontri/Dio dentro di sé.”
Lasciamoci coinvolgere dalle riflessioni di Ornella Morozzi, e diventeremo migliori. “Orizzonti Squarciati”, sì, ma attraverso questi
squarci si vede la luce.
Grazia Sanguineti
Chiavari, Gennaio 2012
Ex docente di Letteratura della Pontificia Università Cattolica del Perù e critico letterario.
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Con questa nuova pubblicazione, l’Autrice intende comunicare ai lettori la sua forza interiore, che fa sì che si rialzi dopo ogni caduta, che riemerga dopo essere stata inghiottita da acque tempestose, pronta ad assaporare ogni giorno la vita e le sue meraviglie... Si rivolge in special modo ai giovani, spronandoli ad avere il coraggio di vivere rettamente ed accettare senza timore le sfide di questa società corrotta.
Ornella Morozzi (Cabella Ligure, 1939) diplomatasi in Ragioneria a Pavia, già iscritta alla Scuola di Bioetica di Rapallo, ha coltivato da sempre la passione per la medicina naturale, diventando studiosa di medicina alternativa. Abita a Chiavari dal '74.
Ha pubblicato le raccolte poetiche: Adesso che sono intera! e Libera Voce in Libero Stato!
Orizzonti squarciati è la sua terza silloge. Tutte le opere affrontano tematiche che vanno dall’amore alla politica, dal senso religioso alla medicina alternativa, dall’ecologia all’etica.
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Collana "Gli Emersi - Poesia"
pp.116 €Euro 13,00
ISBN
978-88-591-0010-2
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