Queste poesie sono state scritte nell’arco di quasi 40 anni, a partire
dagli anni della mia adolescenza. Quando ho cominciato a scrivere non pensavo che lo avrei fatto per tutta la vita. Voglio pre-
cisare che prima di cominciare a scrivere ho studiato e memorizzato a lungo i classici, oltre che le regole fondamentali di com-
posizione e di scrittura della lingua italiana: grammatica, sintassi e metrica.
Le poesie giovanili risentono logicamente dell'influsso degli autori da me studiati, che io prendevo come modelli. I miei preferiti
erano Dante, Pascoli, Leopardi e Foscolo, ma non mi dispiacevano
altri cosiddetti minori, come Gozzano, Giusti o Trilussa.
Ho deciso di pubblicare queste poesie per comunicare agli
altri le mie idee, i miei sentimenti, ma anche il mio modo di
sentire e di fare poesia, questo termine così inflazionato ai nostri giorni.
Ho messo all'inizio gli scritti dedicati alle persone a me più care e
che nel contempo ritengo indicativi del mio stile personale.
Ma come nasce una poesia? So che questa è una curiosità legittima nei non addetti ai lavori, in coloro che apprezzano le poesie, ma
che non le scrivono e le considerano qualcosa di misterioso.
In un certo senso ciò è vero; io che sono un'autrice ho potuto
constatare nella mia esperienza che la poesia nasce spesso per
conto suo, nei momenti più impensati e la nascita è regolata da
meccanismi che sfuggono alla razionalità, ma non è affatto una
cosa avulsa o campata in aria, bensì pur sempre legata ai fatti della
vita e alla personalità.
Perciò ho pensato di accompagnare ad alcune poesie la loro storia, proprio per far capire a chi ne abbia interesse, quale è stato il fatto, il movente o l'idea che ne ha determinato l'esistenza. Oggi so che saper fare poesia non è una cosa comune, ma un dono particolare che una persona riceve dal destino.
Ho cercato di farne buon uso con scienza e coscienza e con semlicità.
E oggi offro la mia modesta opera a voi, cari lettori perché in fondo la poesia è uno specchio in cui ciascuno può ritrovare se stesso.
Maria Novella Loppel Paternolli dalla Presentazione
L'autrice nasce a Gorizia nel 1949, primogenita di quattro figli. La madre, Novella Paternolli è la figlia minore del defunto editore Giovanni Paternolli; la di lui vedova Giuseppina Venuti, appartiene alla buona borghesia goriziana dei commercianti e gestisce la ditta di famiglia. Il padre, Bruno Loppel è figlio dell'architetto goriziano Leopoldo Loppel. Già nel 1945 purtroppo sia il nonno Leopoldo che la nonna Giuseppina erano stati deportati in Jugoslavia e in famiglia si respira un'aria di lutto. La scrittrice vive quindi l'infanzia nella casa di famiglia, dove trascorre molto tempo sfogliando i suoi libri preferiti e ascoltando la lettura delle favole di Italo Calvino; in seguito svilupperà precocemente degli interessi culturali. Comincia a scrivere versi all'età di 15 anni, e dopo i trent'anni si dedica alla composizione di testi e musica per canzoni.
Causa il fallimento della ditta di famiglia, studia in collegio presso le suore di Santa Zita, dove prende il diploma magistrale. Quindi mentre gli antenati sono editori dal lontano 1830, l'autrice è la prima scrittrice della famiglia, dopo il nonno Giovanni prematuramente scomparso. Lo stile preferito è uno stile semplice, lineare, e il più possibile armonioso.
Si stabilisce a Trieste con il marito e la figlia Virginia nel 1983 e da allora è rimasta sempre a Trieste, che considera a tutti gli effetti la propria città. Negli anni successivi si dedica allo sviluppo di soluzioni nuove di tipo grafico ed ha al suo attivo il deposito di due brevetti.
Dal 2000 partecipa al festival locale della canzone triestina con canzoni in dialetto. Attualmente in pensione, vive con l'amata figlia Virginia e i suoi principali interessi sono: la letteratura, la filosofia, la musica, il cinema di tipo classico, le escursioni in montagna e la cucina.
Continua l'attività di scrittrice e inventrice presso la propria abitazione di Trieste.