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di questo volume
Maria Giusti


E immensamente
respiro il mare

Alla sua seconda prova editoriale con questo E immensamente respiro il mare, Maria Giusti conferma le premesse e le promesse del primo libro E poi la luce, uscito nel dicembre 2010. Già in quella prima prova c’erano gli elementi – e non solo i presupposti – di una poesia raggiunta. Qui la lingua si è ulteriormente affinata, c’è sicurezza nella gestione del verso, c’è padronanza del materiale linguistico. Sorprende anche la fertilità della sua vena poetica, la quantità di testi scritti – ben cinquantasei – nello spazio di un anno, il che dimostra, tra l’altro, il suo concreto impegno in poesia. Possiamo dire che Maria ha fatto una scelta di vita, che vive intensamente la poesia e che, per usare un’espressione di Giachery, abita poeticamente la terra. E anche per questo entra a pieno titolo nel novero dei poeti. A emblema della sua poesia può assumersi il distico «Smarrito nell’oceano/il mio pensiero dilaga...», che in qualche modo si ricollega, chiudendo a cerchio la silloge, al primo testo, “E immensamente”, dal cui incipit è tratto il titolo della raccolta: «E immensamente/ respiro il mare/mi sollevo/un punto nell’infinito/buio profondo/ freddo dentro le ossa/si sciolgono le trecce/dei miei pensieri/come stelle cadenti/trafiggono la terra». Vi si leggono suggestioni dell’Infinito leopardiano, c’è un ricordo del «punto vivo all’orizzonte» del Sinisgalli di “A mio padre” e c’è anche la suggestione di quel «M’illumino d’immenso» con cui Ungaretti riesce a sintetizzare in un solo verso breve, un settenario, tutto un mondo, l’idea della spazialità, della luce, dell’elevazione, dello stupore dell’uomo di fronte all’infinito. Suggestioni che testimoniano che la nostra poetessa ha letto e assimilato la lezione dei grandi, ma che comunque ha acquisito e coltiva una sua propria originalità.
Il “pensiero” che “dilaga” diventa un qualcosa di vivo, acquista una sua vita autonoma, quasi concreta: «il mio pensiero/urta senza sosta/contro l’arida parete/che nulla gli offre/si scaglia come pietra/verso metafisico/senso/diviene suono/si spezza il filo/di metallo ». Alla parola “pensiero” (nel testo il lemma ricorre ben 21 volte) e altre parole aeree, come “fluttuare”, “etereo”, “volare”, “cielo”, “infinito”, ecc., fanno da contrappunto a parole a queste antitetiche o almeno molto distanti, come “ventre” (9 volte, che non sono certo poche per un vocabolo del genere), “corpo”, “carne” e simili. Come a testimoniare, piú che la contraddittorietà, la coesistenza di opposti elementi nella vita che è sempre e comunque qualcosa di miracoloso e di straordinario. E Maria dimostra di amare la vita anche nella sua polivalenza e anche nelle sue contraddizioni. Celebra soprattutto la donna, che genera la vita. Perché «Siamo/– scrive appunto in “Donna” – essenza di vita/giostre impreziosite/tunnel aggrovigliati/negli spazi della mente/Siamo/carne, acqua distillata/petalo di rosa /punta di pugnale/Siamo/ombra, luce e disincanto/Siamo/ventre germogliante/lacrima che nutre/Sintesi del creato.» E poi Maria ama la natura, che ricorre nelle poesie in tutte le sue forme: il mare, l’alba, il tramonto, i fiori, la brezza, la luce, la luna, le stelle, ecc. Ama la vita e la vita è la natura, è il tempo, è le stagioni.
Non è un caso che la poetessa esprima l’amore per i figli con riferimenti alla natura e con immagini ad essa legate: «il tuo incarnato,/ sottile la tua pelle/come seta distesa al sole,/pulito e fresco/ come vento d’inverno», «avevi il profumo/delle rose di maggio,/incarnato roseo/soffice come piume/di bianca colomba,/zefiro di primavera /il tuo lamento,/eri luce e sole,/eri mare e terra.» Nella seconda sezione, “Pensieri d’amore”, oltre che l’amore per i figli e anche l’amore in senso universale, troviamo poesie dedicate al suo uomo, talvolta delicatamente erotiche («e sento la tua pelle sfiorarmi./Ti amo, amore mio,/amo la tua ragione/il tocco delle tue mani/il tepore che regali al mio ventre»). Nel testo “Lei mi chiama” troviamo quella che può essere considerata una dichiarazione di poetica (“Lei” è, ovviamente, la poesia): «Vorrei/farti sentire/la mia stessa/emozione/quando/nella notte / Lei mi chiama,/mi travolge/mi sconvolge/mi rapisce.//Divengo sua.//Mi fa tremare/come foglia d’autunno/mi solleva,/tocco/ il suo centro,/lontana dal mio,/ove scorgo ogni cosa./Nuda come madre/verso un figlio/diviene parte di me,/ed io,/di nuovo madre /e poi/ancora figlia/di lei mi nutro,/nutrendo i miei figli/cui le voci /si sciolgono nel buio/mischiandosi alla luce.» E sempre ritorna la “luce”, che già attraversava tutto il primo libro.
Luce che è vita, è poesia, è speranza ed è anche fede, perché la poesia di Maria Giusti è anche spiritualità, una spiritualità panica, che comprende – oltre che la religiosità classica – tutto quanto c’è nella natura e nello spazio siderale, sole, cielo, stelle, “luce fluttuante”.

Capodanno 2012
Prefazione di Amerigo Iannacone

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Maria Giusti è nata a Venafro (Molise), dove vive insieme al marito ed i tre figli. È laureata in Lingue e Letterature Straniere. Ha coltivato sin da sempre un grande interesse per la musica, l’arte e la poesia. Attraverso la poesia, Maria Giusti dà corpo ai suoi sogni, esorcizza quel male interiore dal quale non sempre riesce a sfuggire; per lei la poesia è panacea, è il respiro che la fa vivere e superare le incomprensioni, è l’universo in cui si perde; è necessità. Dal Dicembre 2010, data di pubblicazione della sua prima raccolta E poi la luce (Ed. Eva), vive, ormai, la poesia quotidianamente e in un anno è riuscita ad ottenere buoni riconoscimenti: segnalata e finalista in diversi concorsi letterari, pubblicata su diverse antologie; sul IV volume Luoghi di parole (Aletti Editore), e sulla Rivista Internazionale Poeti e Poesia. Per la silloge E immensamente respiro il mare è stata selezionata dalla Aletti e ha ricevuto una Menzione d’onore al Concorso letterario “Il lancio della penna” - Bari. Ha ottenuto il 3° posto al Premio letterario di poesia “Il Presepe”. L’autrice si diletta nei video-poesia, che ritiene un mezzo utile per avvicinare tutti alla poesia.
I suoi video sono pubblicati su YouTube e sul suo sito personale:
www.mariagiusti.altervista.org.


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Il libro è disponibile anche in versione e-book a €8,00


Collana "Gli Emersi - Poesia"
pp.88 € 12,00

ISBN
978-88-591-0015-7