Amerigo Del Carlo, primogenito di cinque figli, è nato nel 1943.
Ha trascorso l'infanzia con la madre, in casa dei nonni paterni, in
una famiglia contadina. All'epoca, il padre era impegnato in
Francia nella seconda guerra mondiale e, ritornato in Patria dopo il
periodo di prigionia in Germania, ha lavorato come contadino e
poi è passato all'industria facendo l'operaio. Amerigo, essendo il
primogenito, ancora giovanissimo deve contribuire al sostentamento
della famiglia. A quattordici anni, comincia a lavorare come
commesso di farmacia.
Si sposa a soli venti anni (la moglie ne ha diciassette) e insieme
hanno costruito il loro «nido d'amore» che da quarantanove anni è
ancora splendido e regala gioia, nonostante le avversità, i contrasti
e una difficile prova da affrontare: la grave malattia di Amerigo,
affetto dal morbo di Parkinson. Sono state proprio le forti esperienze
di dolore ad avvicinare Amerigo alla scrittura, nel caldo
Agosto del 2009. Non ha più smesso di scrivere, neanche dopo il
16 dicembre di quello stesso anno, quando è costretto su una sedia
a rotelle, in seguito alle complicazioni dovute alla somministrazione
di un vaccino antinfluenzale.
Con queste parole, Amerigo ricorda quei terribili momenti:
«Questa nuova situazione mi ha dato molto tempo per pensare e
mi sono ritrovato, quasi per caso, a scrivere i miei pensieri sulla
carta. E, oggi, ecco quei pensieri trasformati in poesie da condividere
con tutti voi».