Cosa succede quando vissuti terribili si nascondono
nell'anima e, agendo dal profondo, ci inducono a scelte e
comportamenti sbagliati? Si possono lasciare lì, annegando in
un pozzo di amarezze, oppure si possono fare emergere,
anche se con sofferenza.
In Sara, sono affiorati all'improvviso, con le sembianze di
persone che in qualche modo hanno segnato la sua vita.
Hanno, con balli e suoni di trombetta, creato un circo di immagini
e dialoghi che le ha aperto il sipario della conoscenza.
Sono emersi perché Sara aveva bisogno di capire, di conoscersi,
di sapere perché, durante la sua vita, aveva ripetuto gli
stessi errori. Aveva bisogno di comprendere la radice profonda
dei suoi "mali". Dai ricordi è emersa una fitta rete di relazioni
contorte, fatte di abusi e soprusi, di accettazioni passive
e rinunce. Una rete di relazioni dove hanno albergato
l'inganno e l'isolamento. Dove ognuno ha rinunciato a capire e
a capirsi e dal suo piccolo mondo, fatto di rancori e vendette,
ha compromesso in modo radicale tutti i legami, distruggendo
ogni forma serena di relazione.
Sara, come gli altri, è rimasta vittima di quella forza oscura
che le ha fatto vivere ogni forma di dolore, fino a quando la
forza della vita non è emersa con vigore. È stato lo scontro tra
queste due forze che ha fatto emergere i ricordi. Ed è stato
quello il "momento giusto" per non annegare nel pozzo di
amarezze che la vita le ha dato.