Il vento è un cavallo,
senti come corre
per il mare, per il cielo
P. Neruda
Nessun fenomeno della natura, più del vento, riesce a
rappresentare l'evolversi della vita. È il movimento, il cuore
del vento che, sul piano fisico, accumula e dissolve nuvole,
trasporta oggetti, solleva e fa precipitare acque e, dunque,
modifica paesaggi e condizioni annullando ogni staticità.
Simbolicamente il vento può rappresentare il movimento
esistenziale, a volte imponderabile, spesso irrefrenabile, che
scompone situazioni date. Penetra nei cuori e nelle vite,
suscita mutamenti radicali e non, dà inizio a percorsi nuovi
del vivere. Può essere un incontro o una notizia o un sentimento
a determinare queste raffiche che ci sconvolgono e
vivificano.
È stata questa convinzione a collegare in una specie di filo
unitario i tredici racconti di questa raccolta. E, non a caso,
essa inizia con la sezione dei migrantes che nel panorama
contemporaneo movimentano il mondo globale. Ma anche le
connotazioni specifiche dei tempi, da quelli primordiali a
quelli quotidiani, o i sentimenti delle persone, dalla delusione
alla solidarietà, contribuiscono a creare questi movimenti
che, come ha scritto Neruda a proposito del vento, galoppano
dentro la vita degli uomini sopra la terra.