L'esperienza e la memoria sono gli strumenti che forgiano il continuo presente insito nei versi de I Semi e il Raccolto. Tra di loro l'io lirico orbita, come il Piccolo Principe, nel suo viaggio interplanetario, a volte facendo luce nell'oscurità, a volte ombreggiando la luminosità accecante – modellando e modulando il linguaggio letterario, per mezzo di trucchi plastici, sonori, sintattici e semantici, perché non conosce limiti all'espressione artistica. […] La poesia si impone nell'adempimento della sua funzione sociale, unendosi all'unisono con il coro universale, ogni giorno più potente, che reclama uguaglianza e libertà per tutti gli esseri.
Ana Paula Freitas de Andrade
L'ultima raccolta poetica di Anna Maria Carroli, I Semi e il Raccolto, segue la traiettoria delle sue opere precedenti, penso in particolare a La Ragnatela illuminata (2007), che tentava già di catturare e di estrarre la poesia dal reale, e a Strategie di felicità discorso poetico in 13 fili (2016), che indagava i mezzi a disposizione della scrittura poetica per agire sul mondo. In questo nuovo lavoro si tratta dunque, per Anna Maria Carroli di “spingersi” più lontano (o più alto), di interrogare il senso e l'esistenza stessa del poema e della poesia.
Lucien Giraudo