Era una bellissima mattina d’inizio primavera. Il bosco era fresco e ombreggiato, una leggera brezza faceva danzare dolcemente le fronde degli alberi. I prati sfoggiavano una moltitudine di colori vivaci e gli uccelli volteggiavano liberi nel cielo azzurro, rischiarato da un tiepido sole, intonando il loro inno a madre natura.
Qualcosa, però, non andava quel giorno. Qualcosa di oscuro dava a quel magnifico panorama una sfumatura sinistra e agghiacciante.
Il corpo senza vita di una giovane donna si trovava, supino, nel folto del bosco, poco distante da dove il sentiero tracciava il suo percorso naturale, nascosto agli occhi dei passanti.
A nessuno era dato sapere perché si trovasse lì, come ci era arrivata e perché fosse morta.
Sembrava dormisse. Aveva lunghi capelli corvini, lisci come seta, dolcemente adagiati sul terreno sottostante. Il volto aveva un’espressione tranquilla, serena e sulle labbra un dolce sorriso appena accennato. Era così bella.
Nessuno sapeva, in realtà, che quella splendida creatura caduta in un sonno dal quale non si sarebbe più svegliata, nascondeva nel suo cuore un terribile segreto. Un segreto che le aveva stravolto la vita, portandola fin lì, in quell’angolo di paradiso, a pagare con la vita il prezzo per il suo silenzio.