Io, Francesca Crivellaro, nasco nella “dotta” Bologna ed in essa mi riconosco. Nella sua cucina, nei suoi portici, nell’attività lavorativa alternata ai ritrovi notturni con gli amici.
Mi laureo in Scienze Politiche per approfondire poi il settore delle Risorse Umane (in particolare la Selezione del Personale).
In seguito, il passaggio verso il settore pubblico, mi porta a lavorare presso il Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna.
La mia POESIA nasce dalla necessità di comunicare con me stessa e con chi legge.
Atto necessario che mi conduce, nel corso del tempo, a descrivere il compiersi di mutamenti, passando da periodi più cupi a rinascite (che trasformano la crisalide in farfalla).
La poesia da silenziosa acquista voce: dalla prima stesura a quella finale è tutto un lavoro di rilettura e ascolto, affinché la poesia acquisti un suo proprio ritmo e significato (poesia ad alta voce).
Nell’attimo stesso in cui la poesia viene presentata e letta da altri poi, acquista una vita propria e forse sarà suscettibile di varie interpretazioni a seconda di chi la legge.
Nel corso del tempo, il confronto con altri poeti (durante incontri settimanali presso il circolo La Fattoria di Bologna) mi indusse a prendere in considerazione altri angoli visuali.
La poesia può nascere dalle pieghe del quotidiano o da sentimenti legati a eventi importanti ma, in ogni caso, è un invito a fermarsi: per riflettere e per emozionare.
E, per chi scrive, è spesso un’urgenza ed un bisogno: quello di fissare un momento e coglierne la Luce.