Le origini del cognome svizzero e Verona città natale dell’autore non traggano in inganno, c’è in lui un legame quasi fanatico con Roma, con la romanità genuina e schietta.
Senza farsi influenzare dalle sguaiatezze linguistiche che oggi salgono dalle nostre borgate, Paolo mantiene vivo il naturale descrivere in dialetto romanesco di alcuni avvenimenti civili e sociali che l’hanno umanamente colpito.
Cita fatti di cronaca, eventi drammatici come terremoti e devastazioni ambientali, sottolinea le responsabilità e le incurie politiche e amministrative che imperversano il quotidiano. Non si capacita altresì delle morti giovanili causate dalla violenza gratuita e dalla droga; parla inoltre di vicende personali e familiari.
L’Autore affronta con pudore e dignità le vicissitudini, non meraviglierà se negli anni a venire seguiterà a tracciare in poesia le proprie umane sensibilità.
(tratto dalla presentazione di Ermanno Romani)