In un suo inedito abbozzo, Il mio cuore messo a nudo, Baudelaire scriveva: “Non importa dove, non importa come, e andare avanti giorno per giorno, seguendo l’ispirazione del giorno e della circostanza, purché l’ispirazione sia viva.”
Marco Navacci possiede un’ispirazione ben viva quella stessa da cui sono scaturite, una dopo l’altra, le poesie di Lungo la strada.
Proprio lungo la via che Navacci percorre, e ci fa percorrere, si dipana un mondo complesso, popolato di varia umanità (L’uomo di cristallo, I mostri), di toccanti sentimenti (Apri il cuore, L’amore oltre la vita) e da una natura a tratti “romantica” a tratti “decadente” (La pioggia, La nevicata di marzo). Leggendo queste poesie, come fa notare l’amico Renato Mammucari nella sua Presentazione, “capiremo il significato e l’importanza di scrivere ancora delle poesie, nonostante tutto; ed allora anche noi potremo dire assieme a Marco: “Chi qualcosa ha da dire/tieni aperti i tuoi occhi/ascolta…
Carmine Mastroianni