“… mio padre, girandosi per un attimo verso di me, dispose immediatamente che alcuni uomini chiudessero l’entrata di quel grande buco e, mentre una parte di essi proseguiva il combattimento impedendo alla creatura di muoversi, altri, dopo aver risalito la parete del cratere, iniziarono a far rotolare grandi massi verso il basso, alcuni dei quali con gran fragore andarono a schiantarsi proprio dove dovevano.”
Stefano Iannucci, nato a Roma il 26 maggio del 1951, vanta una lunga esperienza musicale come cantautore al Folkstudio di Roma, pubblicando negli anni ’70 due album per la Emi italiana (Grosso autunno e Almanacco) e alcuni lavori autonomi (Il vaso di Pandora) insieme con Giorgio Lo Cascio.
La scrittura lo attira da sempre, soprattutto quella riferita alla storia antica, in cui si riscontrano miti e leggende popolari e dove le radici culturali, religiose e politiche della civiltà contemporanea affiorano continuamente nel nostro quotidiano tra realtà e fantasia.
Le sue precedenti pubblicazioni sono “La spada dell’immortalità”, “I racconti della luna piena” e, per la poesia “Verso il nuovo millennio”.