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«Avevo combattuto una battaglia e il mondo si era dimenticato di me e forse neanche sapeva che esistessi, non mi interessavano riconoscimenti e lodi, il mio operare non era finalizzato al raggiungimento di scopi materiali, bensì avevo sposato una causa per combattere la crudeltà inferta contro anime innocenti, bambini puri, vittime inconsapevoli la cui colpa era solo quella di essere nati nel posto sbagliato, dove uomini senza scrupoli li usavano e li gettavano via in mezzo all'immondizia. Rubando i loro occhi, i loro cuori, i loro organi vitali; rubando dalla manina tesa l'unica loro ricchezza: rubavano loro la vita.»
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Questo romanzo, dalle forti tinte realistiche, narra la storia drammatica, trasformatasi alla fine in un vero e proprio olocausto, di una giovane e brillante giornalista italiana “inviata speciale” nella Romania di Ceaucescu.
Qui, con impegno ed entusiasmo, la ragazza cerca di indagare nell'ambiente rumeno corroso e dilaniato da traffici illegali ed atti illeciti coinvolgenti anche innocenti esseri umani. Pagherà con la vita il suo amore per i deboli e gli indifesi.