Un nome, il mio, che nasce all’interno di un lungo condotto non uterino che ha trovato la luce nel 1955.
Figlio di un illegittimo e nipote di un nonno pirata sanguinario.
Anni ‘50 in cui si narrano le gesta di un paese al suo apice economico.
Uno scolarizzato di massa propenso alle arti visive studente poco incline alla lingua e molto vicino alle immaginazioni.
Pittore incostante approdato all’università per cercare altre vie.
Quella dell’architettura. Poi un bisticcio tra interessi al teatro e alla fotografia. Infine una laurea in architettura nel 1988.
1989-1992 a Bologna ulteriori suggestioni alla Facoltà di Lettere e Filosofia frequentando corsi di semiotica dove prendono corpo i primi interessi per il linguaggio e per le forme di comunicazione non visiva.
La poesia denuda le visioni. Arriva non per formazione ma come per un tumulto interiore covato da tempo.
Ad una età felice si mescolano ricordi ed immagini. Spesso nonsense solo per una necessità della fanopea.
Opere prodotte, a volte, per essere depositate nella memoria.