Le toccanti parole di spose i cui mariti sono al fronte da mesi o da anni. Gli interrogativi trepidanti del fante sulla salute della donna amata. Le ansiose esortazioni a riguardarsi, a salvaguardare casa e affetti. Dal fronte può essere ardua impresa far giungere una lettera a coloro che, lontani, temono il peggio. La fine della Guerra Mondiale è ancora lontana, ma in questo epistolario che data dal 1916 al 18 la tragedia della guerra traspare netta e chiara. E traspare in special modo nelle parole di chi - al fronte - è testimone della sofferenza, talora della morte, ben spesso delle speranze che poi saranno disattese a motivo del dipanarsi delle vicende belliche.
L’Autrice ha avuto la fortuna di entrare in possesso di questo epistolario e - forte della sua precedente esperienza letteraria su un analogo epistolario di guerra - ha immediatamente deciso di condividere con l'ormai vasto pubblico dei suoi lettori anche queste lettere. Ma ad alcune di esse ha saputo infondere una carica di pathos ulteriore, raccordando la narrazione originaria con qualche suggestivo cameo. Con risultato di ricomporre le tante tessere di un mosaico di vicende e di persone sempre avvincente, non di rado drammatico, sullo sfondo di accadimenti che sconvolsero il mondo.