Due cose affliggono il mondo contemporaneo: la crisi mistica e l’inquinamento ambientale. Con la prima rischia l’anima col secondo il corpo.
La storia è ambientata nel nostro tempo e racconta l’avventura di una giovane suora sequestrata da tre delinquenti dopo la rapina in una gioielleria.
I tre ladri, con l’ostaggio, si nascondono in una villa fatta costruire nella Foresta Amazzonica da un miliardario.
Due di loro cercano di violentarla e il terzo, un giovane di nome Arlindo, nel tentativo di difenderla è costretto a ucciderne uno.
Il secondo, per intercessione della suora, è lasciato libero, ma prima di andarsene ruba il fuoristrada e fugge nella foresta, costringendo Arlindo e Genoveva a intraprendere a piedi il viaggio di ritorno.
Prima di essere ucciso da un anaconda, il secondo ladro tende loro un agguato e ferisce la suora a una gamba.
Arlindo non crede in Dio, ma lo prega affinché non la faccia morire.
L’amore del Signore è entrato nel suo cuore.
Durante il viaggio, incontrano alcuni indigeni che il giovane ha conosciuto al tempo della costruzione della villa. La suora, curata dallo stregone si riprende in pochi giorni.
Ritornati in città Arlindo si costituisce ed è condannato a due anni di prigione.
Genoveva parte per l’Italia e lui, come detenuto modello, esce con molti mesi di anticipo.
Durante il viaggio di ritorno nella foresta, grazie alla giovane suora, il giovane ha trovato la fede in Dio; in carcere matura e sceglie la via da seguire.
Si chiude in un convento e da ladro diventa un ministro della religione cattolica.
In lui è avvenuto qualcosa di straordinario, la trasformazione totale della personalità: odiava il mondo, ora lo ama, negava l’esistenza di Dio, ora lo adora.