Ogni foglio, ogni pezzetto di carta, ogni quadernetto riportava una data, facile ricostruzione di una vita e presa di coscienza dell'inutilità dei rapporti sofferenti e dell’altrettanto inutile tentativo di capire il perché dei comportamenti miranti solo a ferire, infliggere dolore e cattiveria.
Naturalmente non sono mancati anche sprazzi di gioia e serenità, ma troppo fugaci per segnare positivamente una vita, se non per una inconsapevole crescita.
Dunque, tante parole scritte in tanti anni, tanti sassolini lungo il percorso della mia vita lasciati cadere perché mi dessero la forza di credere che non poteva esserci solo il dolore e l’indifferenza subita.
Seguendoli a ritroso, proprio come Hansel e Gretel, sono tornata a casa, la mia origine interiore. Tutto si è schiarito, il sipario si è alzato e ho scoperto che i valori in cui credevo andavano difesi con più forza per non permetterne la sopraffazione. Il percorso è ancora oggi in salita, quando la fragilità non è debolezza, ma amore, ed è per questo che voglio difenderla.
E per far questo non serve la guerra, ma la determinazione di voler voltar pagina e poter riassaporare l’amore per la vita, la gioia e i colori che essa ci regala silenziosamente.

Rosalba Maria Alfè, nasce a Vittoria nel 1954, dopo la Maturità Scientifica si sposa a Taranto, qui vive per 8 anni e qui nascono i suoi primi due figli. Ritornata nella città natale, dove nascono altri due figli, si muove tra il mondo della politica e il teatro. All’età di 42 anni, decide di iscriversi all’Università e si laurea in Lettere Moderne, presso l’Università di Catania. Ha insegnato presso Istituti scolastici privati e pubblici in Sicilia e in Sardegna.