Vuoi sapere di cosa parla questo libro? Aprilo. Punta il dito su una pagina. Fermati e annusala, sfiorala, assapora il suo odore e la sua consistenza. Poi presta attenzione alle parole. Lascia che ti suggestionino, che ti fluiscano addosso dolcemente come una lacrima su una guancia. Lascia che qualcosa dentro di te si muova e danzi, lasciati andare! Una poesia è un attimo di grazia fra due copertine e il pianto è il suo prodotto alchemico.
Ogni cosa a suo modo è sensibile al pianto, dalle nuvole ai vulcani, dal regno vegetale agli animali che fremono. E così lo sono gli uomini, che ridono piangendo, piangono ridendo e troppo spesso si inaridiscono per una carenza d’ascolto. Tutte le cose piangono e il loro suono è dolore, splendore, bellezza, fragilità, tenacia e musica. Il loro suono è carezza unanime del mondo. Il loro suono è poesia.

Valentina Tagliabue, scrittrice e poetessa lombarda, ha ventidue anni e scrive poesie da quando ne aveva cinque. È stata premiata fra i primi posti in numerosi concorsi letterari nazionali e internazionali e negli ultimi anni si è dedicata anche alla narrativa, pubblicando nel 2009 il romanzo fantasy Cronache di un mondo a parte presso Zephyro edizioni, scritto all’età di soli 14 anni. La poesia rimane però il suo primo grande amore: nel 2011, in seguito alla vincita del concorso “Città di Monza”, pubblica per l’editore Montedit la raccolta di liriche Selva di luce. Nel 2012 pubblica la sua terza opera con Aletti Editore, intitolata Di fuoco e di nebbia. Ama profondamente la Natura, la grande ispiratrice dei suoi versi, così come ama i viaggi, l’arte e la filosofia orientale. Potete contattarla sul suo sito www.valentina-tagliabue.it