Mario Rendina è nato 67 anni fa a Grisciano di Accumoli, un paesino dell’Italia Centrale, invisibile sulle mappe di Google.
Dall'età di 10 anni vive a Roma, dove svolge attività di consulente aziendale.
Appassionato di Dante, ha scritto una «Divina Commedia ad uso quotidiano», parodiando il poema sacro.
Questa collezione di sonetti satirici si ispira a persone e fatti che la cronaca politica e sociale ha messo in rilievo nella prima parte del 2014; un momento delicato della vita pubblica italiana, segnato da una profonda crisi economica, disoccupazione, instabilità politica e molti gravi episodi di corruzione e di violenza.
I sonetti presentati trattano gli argomenti più vari: dal trasferimento all’estero della sede Fiat, alla crisi della Electrolux e dell’Alitalia, dal naufragio della Concordia alla crisi del Governo Letta e alla nomina di Renzi, dalla santificazione dei due Papi alla sparatoria dell’Olimpico durante la finale di Coppa Italia, dalle spese pazze della politica allo scandaloso sfruttamento di minorenni ai Parioli, ecc.; da personaggi come Mastrapasqua e Scajola, a Obama, Ghedini, Moretti, e altri che per, veri o presunti, fenomeni di malaffare, corruzione o intrighi sono apparsi nelle cronache.
La forma dialettale è solitamente alleggerita da crudezze e asperità, così da rendere più agevole la lettura e la comprensione del testo (anche a chi romano non è).
Ne risultano versi che pur seguendo le orme della tradizione, si vestono di originale musicalità. Delicatamente dissentono, rimproverano, sferzano.
«Come un moderno menestrello, l’Autore fotografa con immediata precisione la realtà che lo circonda e la presenta attraverso un filtro canzonatorio di arguzia e allegra bonomia che la rende accettabile e molto divertente»