Il treno si allontana annoiato verso un’altra stazione.
La stessa sensazione degli ultimi giorni, più piena, più fresca. Come quel respiro profondo nel mezzo di un bosco lontano. Odori di muschi, fruscio di alberi felici, richiami di uccelli festanti.
Come se fossi giunto in un paese sconosciuto, dove mi daranno un nuovo nome, una casa accogliente e mi regaleranno l’orologio del tempo: un piccolo congegno per caricarlo a mio piacimento, un piccolo pulsante per accendere e spegnere il giorno.