Un giorno qualsiasi di Marzo, un ragazzo come tanti, una fuga come mille altre fughe dentro una storia di rabbia e tormento. Chiudere i fantasmi dentro l’angolo più nascosto e fare finta che non siano mai esistiti. Dimenticarli.
Pensare che andare lontano sia la soluzione migliore per star bene, ma non si può fuggire da quello che siamo e da chi abbiamo lasciato dietro il nostro cammino.
Paolo era in fuga, dagli altri e da se stesso.
Isabel era arrivata come un raggio di sole nel buio della sua rabbia.
Fuggire dai ricordi non porta lontano, si deve sempre guardare in faccia il nemico, gli aveva detto quel giorno nel boschetto di betulle.
Forse tutto stava dentro quelle parole ed era da lì che voleva partire.
Ripartire da Isabel e dalla loro meravigliosa storia.
Ma non sempre la parola fine è quella che ci aspettiamo.
Lucia Paoletti vive a Pisa, insegna filosofia e psicologia.
Pensa che la vita sia solo punteggiatura.