«...i dialetti non sono come qualcuno crede, delle degenerazioni della lingua, ma risalgono ad una matrice comune ed hanno perciò dignità pari a quella della lingua»
(T. Bolelli - A.Z. Bolelli).
«Non si legge mai un libro senza imparare qualcosa.»
(anonimo)
Franca Mucciante è nata a L’Aquila nel 1947, ha vissuto la sua infanzia a Castel del Monte (AQ) e, dopo il sisma del 6 Aprile 2009, vive a Pescomaggiore, un piccolissimo borgo dell’aquilano.
Scrive poesie dal 2003 ed è ai nipoti che dedica questo suo secondo lavoro letterario da cui ha attinto brio e ilarità. Di carattere gioviale, incline all’ottimismo è simpaticamente estroversa e a contatto con la natura è stata ispirata a scrivere questa raccolta di poesie in cui la lingua italiana e quella dialettale si rincorrono per disegnare l’essenza della sua personalità.
Scrivere in dialetto ha avuto lo scopo di mantenere in vita un lessico in via di estinzione, per attingere e non dimenticare il modo di dire “də rə pétrə nóstrə” ( dei padri nostri).
Emerge dai vari temi trattati: la ricerca e la riscoperta della fede, la bellezza del creato, i ricordi del passato con le sue tradizioni, il gusto della vita nelle piccole cose del quotidiano, un insieme di argomenti, vari e dissimili, racchiusi in La scatola di latta.