Nevio Alba è un uomo piccolo, insignificante, un perdente e un invisibile. Confinato da forze più grandi di lui in una vita da uomo medio, senza futuro, senza scelte, prese da altri per suo conto. Eppure Nevio è qualcosa di più di questo. Egli è anche un uomo potente e pericoloso, inconsciamente parte di un sistema millenario, il Sigillo, controllato da caste e sette massoniche. Un sistema nato con un unico scopo: proteggere l’uomo dall’Estro, l’antico potere magico che da sempre vive nel nostro universo. Ma il sistema sta crollando e Nevio, suo malgrado, si troverà a essere il cardine di un cambiamento epocale che investirà tutta l’umanità conosciuta.
Dietro uno stile narrativo veloce, scandito da dialoghi dal sapore teatrale, si nasconde una critica forte ai sistemi di potere, attraverso un genere che potrebbe definirsi “Fantasy Metropolitano”. Niente elfi e folletti, quindi, ma spesso figure crude e sporche di una società inasprita e innaturale, perché privata del suo elemento di vita fondamentale: l’Estro. Quel potere magico antico, incatenato e soppresso, perché ritenuto pericoloso. L’Amore, unico elemento fuori controllo, è l’emblema di un sentimento sopra le parti, le convenzioni sociali e i dictat di religioni e matrici politiche e sarà la chiave per la salvezza.
Mario Fazio tesse le trame di una storia epica e magica al contempo, moderna e dai toni gotici. Lo stile narrativo, volutamente asciutto nel raccontare la quotidianità metropolitana, improvvisamente si dischiude in descrizioni minuziose, al limite del barocco, quando gli avvenimenti si fanno più epici e leggendari.
Un diverso modo di fare narrativa, uno stile unico per una storia di mitologica contemporaneità urbana.
Phaos – Il Nodo e il Sigillo è il primo capitolo di una trilogia che vedrà l’umanità sovrastata da un potere sempre presente, ma assopito e non espresso. A un’immaginaria antica società, che ricorda per certi versi il mito di Atlantide, fatta da essere viventi in via di estinzione perché arrivati al culmine di un percorso evolutivo, fa da contraltare il mondo di oggi: uomini per lo più soggiogati da sistemi contenitivi, masse ipnotizzate dai media, occhio implacabile che, dove guarda, getta una luce di schiavitù e abnegazione.