Piccolo racconto ispirato da avvenimenti di vita dell’autrice. Filo conduttore è il ricordo, la memoria, la nostalgia di un tempo passato, che non torna più, l’Età d’oro di ognuno di noi esseri umani. Nel racconto «Madre» il punto focale è la Terra, intesa come provenienza e come ultimo ritorno. Tutto ruota intorno ad essa, a volte terra ruvida, dura ma è comunque linfa vitale per questa piccola comunità non solo familiare, dà il senso alla vita, è a volte difficile ma che svolge un ruolo di trasmissione di sani principi, che oggi in questa società non abbiamo più. Poi abbiamo il ricordo doloroso dell'infanzia, se poi questa non è stata felice, il ricordo te lo porti sempre dentro, riuscendo a condizionare gravemente l’età matura. Abbiamo la perdita di memoria vissuta da un punto di vista «fuori» quindi oggettiva e da un punto di vista soggettiva, cosa accade interiormente ad una persona che non riesce più a ricordare. Domande che si pone un familiare quando vede un proprio caro in un letto a vegetare; domande che non avranno mai una risposta. Così l’autrice ha provato ad immaginare.