Benedetto XIV chiede a monsignor Gallo di scoprire la verità sul assassinio del cardinale Di Lisa. Il vecchio vescovo, affiancato dal barone Magrini, si avventura in indagini lunghe e pericolose che faranno venire alla luce un sistema truffaldino con cui Sciandri, ex tesoriere della Camera Apostolica, ha depredato la Chiesa per anni. Adalberto De Felice confessa l'omicidio del cardinale ma Gallo, prima di morire assassinato, decide di consentire al marchese di ricostruirsi una vita con la bella Elena Sofia e la figlia Esperanza. Roma vive un periodo incredibile di intrighi e delitti che rischiano di scuotere dal profondo le fondamenta della Chiesa Romana. De Felice, impossibilitato a convivere con il peso della colpa, si consegna alle autorità deciso ad affrontare processo e patibolo. Padre Lorenzo assume la sua difesa, mentre Lodovico Magrini si mette a caccia del latitante Sciandri, riuscendo a catturarlo dopo essersi liberato della sua sanguinaria guardia del corpo. Il tribunale, su pressioni del papa, taglia i tempi del dibattito e condanna a morte il marchese. Maria Di Lisa, madre del cardinale ucciso, invoca la grazia per il marchese, da lei considerato alla stregua di un figlio. Papa Lambertini, benché colpito dal gesto, rifiuta con un lapidario “non possumus”.