Basta un avvenimento imprevisto, in questo caso un incidente d’auto e una persona comune, a seguito della perdita di memoria, ha la possibilità di riscrivere il proprio destino.
È ciò che accade a Romolo, protagonista di questo romanzo, ambientato all’estrema periferia di una grande città.
Romolo abbandona inconsapevolmente il suo mondo borghese e si ritrova a vivere tra un gruppo di emarginati e diseredati che sbarcano il lunario arrangiandosi quotidiana-mente. Gente che subisce un periodo di forte crisi socio-economica, senza fissa dimora, che è però riuscita nel tempo a costruirsi una “famiglia sui generis” basata sulla fratellanza ed il mutuo soccorso, all’interno di un rifugio segreto, un castello abbandonato. In quel luogo il protagonista ritrova una nuova dimensione esistenziale, lontana dal materialismo e dal consumismo.
Riscopre in sé valori come: l’amicizia, la generosità, l’altruismo, la spiritualità attraverso l’apprendimento dello yoga e soprattutto l’amore. La storia è arricchita da scoperte archeologiche, colpi di scena, momenti di estrema drammaticità che mettono a repentaglio la vita del protagonista e dei componenti della comunità stessa.
La ricchezza e l’imprevedibilità delle situazioni descritte, il ritmo incalzante degli avvenimenti, e non ultimo lo stile narrativo inducono a una lettura del testo scorrevole e al tempo stesso gradevole.